Viaggi e lezioni di vita
Quali sono le più grandi lezioni che i viaggi in giro per il mondo di questi anni mi hanno lasciato? Farne un riassunto non è un esercizio banale. Sono tante e molte credo di averle anche dimenticate o comunque perse per strada. Cercherò in ogni caso, attraverso questo post, di riassumerle, raccontandovene 5 che hanno davvero rappresentato un punto di svolta nella mia vita.
Mai chiudersi in casa
Sapete cosa faccio quando sento di aver raggiunto il fondo, magari a seguito di brutte esperienze personali? Chiamo il mio agente di viaggi. Già, proprio così. Viaggiare, da sempre, è il mio migliore antidepressivo naturale. Peraltro privo di controindicazioni. E non è importante la meta, e non è nemmeno importante che si tratti di una destinazione dove non sono mai stato. L’importante è partire. Anzi, ripartire. Preparare la valigia, svegliarsi all’alba e presentarsi in aeroporto. Vedete, queste parole sin qui espresse possono riferirsi ad esperienze di viaggio reali. Ma, con nemmeno troppa immaginazione, si possono applicare all’approccio alla vita in generale. Mai fermarsi. Mai pensare di essere arrivati, anche quando ci troviamo bene lì dove siamo. C’è tanto ancora di bello fuori da quella porta e così poco tempo tutto sommato per vederlo.
C'è sempre tempo per iniziare
Avrei potuto dire anche “chi ha tempo non aspetti tempo”, ma il senso è lo stesso. Il concetto è molto semplice, nasce dall’esperienza dei viaggi ma si applica pari pari anche alla vita vera. Si può iniziare a viaggiare a qualsiasi età. Consiglio, come ho fatto io, di iniziare da giovane ma capisco che per molti non è sempre possibile, vuoi per limiti economici, vuoi per limiti di mentalità. Ma si è sempre in tempo per cominciare. Conosco gente che ha preso il primo aereo a 70 anni e da allora, nonostante gli acciacchi dell’età non ha smesso più. Lo stesso piglio vale nella vita. Non esiste scadenza per le emozioni, per i cambiamenti, per le prese di coraggio, anche le più ardite, la vita non è fatta di fasi a tenuta stagna per cui certe esperienze si possono vivere solo in determinati momenti. No. La vita è un viaggio ed anche chi, per limiti caratteriali, ha sempre vissuto col freno tirato, quando se la sente, può mollarlo e tuffarsi in quanto di bello e brutto la vita può offrire, meglio ancora se, tutto questo, lo fa con la curiosità del viaggiatore.
Il mondo e la vita sono pieni di opportunità
Quando inizi a viaggiare, quando lo fai sul serio andando al di fuori dei soliti percorsi turistici e delle solite mete mondiali, impari a scoprire la grande varietà del mondo. Varietà di culture, di ambienti, di cibo, di visi, di occhi, di tutto. È una scuola di vita pazzesca che ti insegna il valore della diversità, un controsenso rispetto ad un mondo in cui, mediamente, la diversità viene invece vista come un pericolo. La diversità è il sale di questo mondo ed anche quello della vita, in cui, il concetto di diversità si tramuta in quello di opportunità, ovvero nella sequela di diverse situazioni che si possono presentare lungo il nostro cammino. Ce ne sono di infinite, anche per chi dispera perché pensa che per lui/lei la vita sia finita qui. Basta uscire di casa (in senso fisico e metaforico) e la vita è capacissima di stupirci con nuovi incontri, nuove esperienze. Serve solo quel piccolo sforzo da parte nostra di abbandonare il divano delle nostre abitudini, indossare un paio di scarpe comode e incamminarci verso i sentieri imprevedibili dell’esistenza. Ci sono sempre nuove curve e nuovi paesaggi dietro di esse pronti a stupirci, a lasciarci a bocca aperta.
Meglio soli che...
Un’altra caratteristica non molto comune dei miei viaggi è che spesso viaggio da solo. Mi è sempre piaciuto tanto. Viaggiare da soli ha molti vantaggi: innanzitutto sei libero di fare davvero quello che vuoi, con i tuoi tempi, i tuoi limiti e le tue potenzialità. Ma poi il viaggiare da soli ha anche una sua forte valenza di autoanalisi, come se ci si sdraiasse sul lettino dello psicanalista e ci si interrogasse da soli, domande e risposte. È bello, quasi sempre, inquietante alle volte, perché nella solitudine del viaggio si arrivano a scoprire lati di noi stessi che nemmeno immaginavamo. Resta comunque un esercizio assolutamente utile per sviluppare consapevolezza di se.
Destinazioni sbagliate e fallimenti
Non sempre mi piace quello che vedo quando viaggio. Avendo girato praticamente tutto il mondo posso dirvi con certezza che ci sono posti che fanno veramente ca…re, e in cui non tornerei più. Ma va bene anche quello. Quando mi capita di attraversare mezzo mondo in aereo per arrivare in città in cui da cui poi ho voglia di andar via il giorno dopo cerco di affrontare la scelta di viaggio sbagliata per quella che è, un errore di percorso. Ne ho sbagliate di destinazioni e ne sbaglierò in futuro. Ma va bene lo stesso. Non per questo smetto di viaggiare. Anzi, tornare a prendere il mappamondo e tracciare nuove rotte è la reazione migliore quando si sbaglia strada, nei viaggi come nella vita. Viaggi e vita insegnano dunque ad avere grande fiducia nel domani, ci insegnano che a prescindere da quanto di bello e brutto abbiamo visto ieri, il domani promette comunque di stupirci, ancora una volta, regalando inattese felicità a chi ha il coraggio di farsi trovare dalla vita sempre con la valigia pronta.