Fotografia ad infrarossi
Fotografia ad infrarossi, quando e come usarla? Nel corso degli ultimi post di questo blog abbiamo imparato a conoscere alcune tecniche molto conosciute della fotografia moderna come il motion blur o la fotografia ad alta velocità. Lo abbiamo fatto di volta in volta conoscendo le basi di queste tecniche e guardando, affidandoci a Google Immagini, alcune delle foto più belle realizzate da fotografi terzi nel resto del mondo. Oggi tenteremo di fare altrettanto parlando della fotografia ad infrarossi.

Cosa è la fotografia ad infrarossi
Quando si parla di fotografia ad infrarossi intendiamo quella particolare tecnica fotografica in cui il sensore utilizzato viene calibrato in modo da essere sensibile alla sola luce infrarosse, ovvero quella parte di luce (non visibile all’occhio umano) che viaggia sulle lunghezze d’onda che vanno dai 70nm ai 90 nmn. Non è un tecnica di semplice implementazione in quando richiede l’utilizzo di particolari filtri che bloccando gran parte dello spettro visibile (ovvero della luce visibile) lasci passare solo alcune frequenze di luce, quelle dell’infrarossi per l’appunto.

Quando utilizzare la fotografia ad infrarossi
È possibile dividere in due i casi i principali in cui si richiede l’utilizzo della fotografia ad infrarossi. Uno è quello della medicina. In medicina le foto ad infrarossi sono utili perché la luce con suddette lunghezze d’onda è in grado di superare, ad esempio, la barriera della nostra pelle o delle nostre gengive. Grazie a queste particolari proprietà rifrattive di tali tessuti è possibile scattare foto a infrarossi in grado di “superare” l’esterno del nostro corpo e fotografarne l’interno per rilevarne eventuali problemi o malformazioni. Un secondo ambito in cui viene molto utilizzata la fotografia ad infrarossi è quella della fotografia naturalistica. Immaginiamo ad esempio chi realizza documentari in notturna in ambienti come la Savana e la Giungla e ha bisogno di riprendere soggetti, come i predatori notturni, che sono visibili solo in completa assenza di luce. Con le macchine o le videocamere ad infrarossi è possibile, e grazie a questa tecnica è stato possibile produrre documentari che ci hanno spiegato come vivono questi animali quando la luce del giorno va via.

Cosa serve per la fotografia ad infrarossi
Di base per effettuare scatti di fotografia ad infrarossi sono necessari solo due elementi: DSLR ed un filtro ad infrarossi. Di questi ultimi ne trovate sul mercato a bizzeffe e costano poche decine di euro. Una buona notizia dunque per chi fosse interessato a sperimentare questa tecnica. L’unica attenzione che vi suggerisco di fare è al livello di “calzabilità” del filtro che avete in mente di acquistare rispetto all’obbiettivo della vostra macchina fotografica. Accertatevi che la chiusura, a incastro o ad avvitamento che sia, sia assolutamente a tenuta stagna come si suol dire. Non deve infatti passare il minimo spiraglio di luce naturale che altrimenti andrebbe ad invalidare l’effetto fotografico che volete creare.

Come scattare foto ad infrarossi
Partiamo dagli ISO, che vanno tenuti i più bassi possibili, direi tra i 200 e i 400 massimo e impostate la modalità di scatto su Raw. Utilizzate sempre il treppiedi con attivazioni dello scatto da remoto o con autoscatto. Mantenete una apertura focale a circa f/8 in modo da ottenere la massima nitidezza. Bracketing: da impostare su +/-1 EV. Regolate infine le impostazioni della fotocamera per assicurarti di ottenere una buona esposizione, mantenendo il rumore al minimo.