Social Network e il nostro Io

Nel maggio 2017, la Royal Society for Public Health e il movimento Young Health hanno pubblicato un rapporto che esamina gli effetti dei social media sulla salute dei giovani. Il rapporto include una classifica delle piattaforme di social media in base al loro impatto sulla salute mentale dei giovani. YouTube è in cima alla classifica come il più positivo, con Instagram e Snapchat che si sono rivelati i più dannosi per la salute mentale e il benessere dei giovani.


Ma quali sono i danni provocati dai social Media?


Secondo i dati della ricerca inglese si arriva alla stima che a seguito dell’uso massiccio dei social media un giovane su sei sperimenterà un disturbo d'ansia ad un certo punto della propria vita e già ora i tassi identificati di ansia e depressione nei giovani sono aumentati del 70% rispetto al passato. L'ansia può avere un impatto enormemente dannoso sulla vita di un giovane generando stati di sopraffazione, preoccupazione e panico. L'ansia può essere diagnosticata come un disturbo di salute mentale specifico come il disturbo d'ansia generalizzato (GAD), come disturbo di panico, come disturbo d'ansia sociale o ossessivo Disturbo Compulsivo (DOC).


L'immagine di se

L'immagine corporea è un problema per molti giovani, maschi e femmine, se si considera che, secondo lo studio inglese, nove adolescenti su 10 affermano di non essere contenti del proprio aspetto. Nel frattempo sui social vengono caricati 10 milioni di foto ogni ora, alzando continuamente l’asticella rispetto alle pretese di bellezza che gli stessi giovani hanno su di se. Da qui nascono fenomeni collaterali come il ricorso alla chirurgia estetica: circa il 70% dei 18-24 anni prenderebbe in considerazione l'idea di avere sottoporsi ad un intervento di chirurgica estetica. E avanti così.

La distruzione dell'IO

Quello che lo studio inglese riporta, altro non è che la messa nero su bianco di una sensazione che noi adulti stiamo maturando da tempo. I social stanno portando (cito un articolo letto qualche giorno fa) ad una vera e propria distruzione dell’IO. Prima dell’avvento dei social non vivevamo in un mondo perfetto. Ma era un mondo fatto di diverse personalità, diversi caratteri e diversi aspetti. C’erano i belli e i brutti, i simpatici e gli antipatici. E sebbene nessuno sia mai stato contento di essere brutto e/o antipatico, più o meno tutti quelli a cui toccavano questi “doni” finivano col tempo per accettarli capendo che facevano parte del loro io: loro erano quello. Adesso non è più così. Oggi i social agiscono come degli immensi schiacciasassi in grado di annientare tutto ciò che non si conferma allo standard della viralità, ovvero l’obbligo di essere tutti belli e simpatici. E se bello non sei? Usi i filtri o male che va passi dal chirurgo. Non sei simpatico? Non c’è problema, vai su tiktok, fai qualche cagata e anche tu ti beccherai quei like che ti daranno, almeno per un’ora un falso senso di compiacimento e soddisfazione. In pratica siamo nella fiera dell’effimero. Il mondo viene filtrato unicamente attraverso la macchina fotografica e lo schermo del proprio smartphone ed in tanti, soprattutto i più giovani, non conoscono altro mondo se non quello dei loro social. Non sanno cosa accade nel mondo, spesso si rifiutano di studiare e di lavorare. Hanno così tanto spinto il pedale sulla virtualizzazione che alla fine hanno rinunciato anche a incontrarsi fisicamente, tra amici come tra fidanzati. I primi si incontrano via PlayStation, le giovani coppie, intasate dal sesso online disponibile a tutte le ore su i vari Youpporn e Pornhub, hanno addirittura rinunciato a quello fisico, quello reale. Stiamo perdendo il nostro IO. Ci stiamo perdendo in inutili rivoli di una esistenza virtuale che non ci porterà da nessuna parte se non ad arricchire qualche società della Silicon Valley. Tuttavia siamo ancora in tempo per riprenderci il nostro IO e con esso la nostra vita. Ma ci viene richiesto un distacco doloroso… quello dal nostro smartphone. Per molti una impresa impossibile. E’ però un passaggio in grado di farci riscoprire gli altri, anzi gli uni gli altri visto che tutti, a prescindere dall’età, passiamo metà delle nostre giornate immersi in questa bolla che sono i social. Fuori dai nostri Instagram c’è un modo meraviglioso tutto da scoprire, e ci sono specchi (quelli veri), con i quali tornare a guardarci in faccia, senza selfie, senza filtri, magari accettandoci un po’ di più, sicuramente vivendo meglio.