Parliamo di autostima
In psicologia la chiamano “autoefficacia percepita”, ovvero la consapevolezza di essere (non essere) in grado di far fronte alle situazioni personali e sociali che la vita ci mette dinnanzi. La gente comune la chiama “autostima” ed il significato è grosso modo lo stesso. Si dice che una persona abbia autostima quando, di fronte alle sfide della vita (tutte le sfide non solo quelle che rappresentano il senso comune di questo termine) sente di potercela fare e si muove in tal senso, verso la soluzione del suo problema, con coscienza e rispetto di sé. Quando manca invece l’autostima tutto questo castello crolla. Non è questione di vedersi belli e forti; l’autostima è la mano di carte che sentiamo di avere in mano al gioco della vita. Chi non ha autostima tenderà sempre a pensare che sta giocando la partita della vita con le carte peggiori. Chi ha autostima non pensa di avere le carte migliori, semplicemente si impegna ad usare al meglio quelle che ha. Una differenza sottile da comprendere ma fondamentale. Ma come nasce questa benedetta autostima? Sempre la psicologia dice che nasce dal rapporto che abbiamo avuto coi nostri genitori. Quando facciamo parlare l’autostima, se c’è o non c’è, non facciamo altro che metterci di fronte ad uno specchio in cui non troviamo riflesso il nostro sguardo ma quello dei nostri genitori, e non per tutti è un flashback piacevole.
Genitori
Chi in età d’infanzia si è ritrovato a vivere con genitori assenti, traumatizzanti, abusanti o al contrario con elevante aspettative verso di noi, crescerà senza autostima. Insomma: se da piccolo a casa ti dicevano sempre che “non vali nulla”, potrai anche diventare il Capo dello Stato ma, guardandoti allo specchio, finirai per vedere una immagine vuota. E badate bene che questa assenza di autostima non si manifesta per forza negli aspetti caratteriali. Potreste infatti apparire in giro come pieni di voi, baldanzosi e ben centrati nel vostro ruolo, ma poi, questa mancanza di autostima potrebbe venir fuori ad esempio nei vostri rapporti sentimentali dove, facilmente, rischiereste di essere una frana totale, tra la paura dell’abbandono e la tendenza a credere di non essere mai abbastanza per l’altra o l’altro. Insomma l’autostima, quando manca (ma anche quando è troppa a dire il vero), può creare grandi disastri. Esistono peraltro dei precisi indicatori che vi possono dire se voi, o una persona che vi sta affianco, soffre di scarsa autostima. Quali sono? Sono indicatori come l’indecisione cronica, l’ansia, la tendenza a prevaricare o competere con gli altri, o viceversa di compiacerli sempre e comunque.
Auto sabotaggi
La mancanza di autostima crea vuoti a perdere, anime che non riescono a trovare il loro posto del mondo e, che anche quando lo avranno trovato, per impegno o per fortuna, facilmente lo perderanno, autosabotandosi, convinti che quello che hanno non se lo meritano, non fa per loro, perché loro, come detto prima, non sono mai abbastanza. Ed in questa ciclica sconfitta si sentirà l’eco, dal passato, delle frasi con cui, genitori poco attenti, hanno bruciato l’humus su cui avrebbe dovuto svilupparsi la personalità del proprio figlio o della propria bambina. Loro invece, i genitori, con la loro incapacità e i loro irrisolti, non hanno fatto altro anche pisciarci su questo humus, da cui sarà un miracolo riuscire a far spuntare qualcosa di buono. Ma qui arriva il bello: come detto, serve un miracolo per far nascere qualcosa di buono da una personalità priva di autostima. “Miracolo” significa due cose: è difficile ma è possibile. Cavolo! Quindi è possibile invertire la rotta di una esistenza marchiata dal tarlo della disistima? Si è possibile e non c’è un tempo massimo entro il quale si può iniziare. Come? È molto semplice. La scarsa autostima cosa è? La sensazione di non essere all’altezza delle situazioni che la vita ci da l’occasione di vivere, anche quelle belle
Iniziare ad amarsi
Come rompere dunque questo cliché? In maniera semplice quanto naturale, ovvero, vivendo le cose. Raccogliendo le sfide che la vita ci mette dinnanzi, entrando nella sua arena e, combattendo, così come ci viene, anche se nessuno ci ha insegnato a farlo. Quello che la persona priva di autostima non sa è che anche le persone con tanta autostima non hanno il manuale della vita, la guida all’uso. Non ce l’ha nessuno. E quando capisci questo, quando capisci che siamo tutti sulla stessa linea di partenza, lì davvero puoi vivere il tuo “start”, come un atleta che si lancia verso il traguardo dei cento metri. È quando trovi il coraggio di lanciarti nella vita e nelle sue sfide che sfaldi il vetro di disistima che prima ti circondava. Non si rompe tutto insieme, ben inteso. Ci vuole tempo. Ma da qualche parte bisogna pur iniziare. Bisogna agire, bisogna vivere il bello e il brutto della vita comprendendo che gli errori fanno parte del percorso di tutti, non solo di chi ha scarsa autostima. E bisogna iniziare a volersi bene, quel bene che forse non abbiamo ricevuto da piccoli come avremmo dovuto e voluto, ma che possiamo darci anche ora, con una semplice carezza, calda e tenera, di vero cuore, che guardandoci allo specchio facciamo strisciare sulla nostra stessa pelle. Saranno brividi!