Fotografare il cibo con l'iPhone
In questo post continuo quella mia miniguida iniziata qui, che si propone di fornire alcuni suggerimenti per realizzare al meglio scatti fotografici che riprendono cibi e bevande.
Nella prima parte vi ho parlato della luce, delle ombre e del background; qual è il loro effetto sullo scatto, come organizzarli al meglio e in maniera semplice.
In questo post vi parlerò invece dell’angolo di scatto e dei colori.
Angolo di scatto
Parlando di angolazioni per scatti fotografici che vogliono riprendere cibo ci sono due approcci che si possono utilizzare: l’approccio a “forza bruta” e quello “studiato”. Conosciamoli meglio. L’approccio a forza bruta altro non significa se non effettuare scatti del piatto o del bicchiere che volete riprendere da più direzioni per poi decidere solo in post produzione quello che preferite.
È un approccio che funziona? Assolutamente sì, e se avete fretta e non vi va di approfondire più di tanto dinamiche che ci sono dietro va benissimo così. L’approccio “studiato” come dice la parola stessa prevede uno studio del soggetto e delle regole (niente di trascendentale per carità).
Le regole di base sono 2: se state riprendendo un piatto l’angolo migliore è quello dell’alto, in grado di raccogliere nell’immagine tutte le componenti del preparato nonché eventuali tovaglie, posate e tavolo che possono essere un ottimo background a costo zero.
Se invece state riprendendo un bicchiere va preferito l’angolo frontale in grado di sviluppare meglio l’immagine in altezza.
Ci sono poche eccezioni: ad esempio potreste riprendere un piatto in frontale se volete mettere in risalto i colori delle porcellane. Così come alcune volte (soprattutto per i cocktail) si può preferire fotografare un bicchiere dall’altro per mettere in risalto la sistemazione interna di accessori ed aggiunte come il ghiaccio, la cannuccia etc.
Attenzione alla luce! Le due regole di cui sopra devono “SEMPRE” essere rimodulate in base alla luce disponibile ed alla sua direzione.

I colori
Scopriamo l’acqua calda se diciamo che i colori sono un aspetto fondamentale del piatto. Prima ancora che per la fotografia lo studio dei colori nella preparazione è oggetto di studio nelle scuole di cucina. Se ad esempio vi capiterà di mangiare in un ristorante stellato potete star certi che gli ingredienti di ogni singolo piatto che vi viene proposto sono stati scelti non solo in base al sapore ma anche sulla base dell’armonia cromatica che lo chef aveva in mente.
Anche per quello che attiene la scelta dei colori ci sono due regole che mi sento di condividere con voi; più che regole potremmo vederle come due “approcci”. C’è l’approccio al colore per “gusto” e c’è l’approccio al colore del cibo per “presentazione”.
L’approccio al colore per gusto punta a mettere in risalto il gusto del piatto del stesso. La fotografia in questo caso è solo un’umile serva della sfera più “gastronomica”.
Nell’approccio per gusto si tende a scegliere colori (e quindi ingredienti) poco distanti tra loro o ancora meglio omo-cromatici. Ad esempio rosso con rosso, o rosso con arancio e giallo. Marrone con giallo.

L’obiettivo è il nostro palato e non gli occhi.
Nell’approccio per “presentazione” invece l’obiettivo sono gli occhi. Bisogna stupire chi guarda per la bellezza della foto e del soggetto ancor prima che per il suo gusto.
Pensiamo ad esempio a fotografare una coppa di gelato.
Con un soggetto simile possiamo creare situazioni con colori sgargianti e magari fortemente contrastanti o complementari tra loro.
