Natural Landscape Photography Awards 2021, Parte 2

Nel mio post di ieri vi ho parlato di come, recentemente, mi sia imbattuto nei risultati del Natural Landscape Photography Awards 2021, un contest che ogni anno premia alcune tra le migliori realizzazioni mondiali in fatto di foto naturalistiche. Un contest che mi sta dando grande ispirazione anche alla luce di alcuni viaggi che mi aspettano nelle prossime settimane e di cui, come la solito, vi parlerò su questo blog.

Ma per oggi voglio ancora parlarvi del Natural Landscape Photography Awards 2021, e mentre ieri vi ho parlato della foto vincitrice, adesso andrò a mostrarsi tre scatti del fotografo che si è aggiudicato lo stesso contest. Fotografo che risponde al nome di Eric Bennet. Molto probabilmente il nome vi dirà poco e sinceramente prima di ieri diceva poco anche a me, ma devo riconoscere che questo Bennet è davvero uno dei migliori artisti mondiali nel confezionare scatti di scorci naturali.

Unique, icicle-like ice formations.

Eric Bennet

E lo penso proprio dopo aver visto i suoi tre scatti selezionati e premiati all’interno del Natural Landscape Photography Awards 2021, scatti che per vostra comodità potete vedere qui.

Come al solito, nel descrivere queste opere, non voglio indugiare negli aspetti meramente tecnici perché secondo quelli sono acquisibili da tutti, col tempo e con l’esperienza. Quello che invece non si può ne imparare ne improvvisare è la sensibilità che spinge ad un certo punto un fotografo ad inseguire una voto che, prima che sul display della reflex, lui ha visto ed immaginato nella sua testa. È la magia del processo creativo, signori, ed è un dono di natura che purtroppo o per fortuna non tutti abbiamo

Mountains are reflected in an alpine stream.

Natura o madre?

Un dono che Bennet sa bene mettere a frutto come ci dicono questi suo 3 scatti in cui sento di aver percepito un tratto comune e originale allo stesso tempo che è il seguente: la natura, fateci caso, nelle sue immagini non è mai “consolante”. È esplosiva, è ricercata, è misteriosa, spesso anche fredda, ma mai consolante. Lo senti guardando le linee longitudinali di ghiaccio della prima foto, o il panorama desolato della seconda foto. Anche nell’ultima, apparentemente più “calda” come foto grazie alla abbondante presenza di giallo, percepisci il bello della natura ma non il suo buono; il giallo di cui sopra infatti, non è il frutto dei fiori di una mimosa primaverile, ma al contrario l’effetto sfocato di morenti foglie autunnali.

Yellow leaves among white-trunked trees.

Ispirazione

Questa scelta stilistica di Bennet mi ha molto affascinato proprio perché in controtendenza con le solite rappresentazioni della natura come madre accogliente. La natura è madre, e su questo non ci piove, ma spesso in alcuni suoi anfratti di questo straordinario pezzo di universo che è la Terra, sa dimostrarsi tutt’altro che accogliente. Ma è anche e soprattutto lì, in questa capacità di rimarcare la sua superiorità rispetto alle nostre vite che risiede la sua potenza e, per noi fotografiche che ci fregiamo di rappresentarla, il suo fascino.