Mi hanno sempre affascinato le analogie tre uccelli e persone. Ci sono i corvi che, notoriamente, sono quei tipi un po’ a metà tra menagrami e appassionati di morte e dintorni.

Ci sono le “rondini”, alias gli spioni, quelli che ti riportano solitamente notizie riservate. E poi ci sono gli avvoltoi, quelli che approfittano della situazione di difficoltà di una persona per sfruttarla, fino a farla morire. Ebbene, io ho appena inventato una nuova categoria, i gabbiani, ma non fatevi illusioni perché l’analogia che ho in mente non ha nulla di positivo. Sì perché se ancora quando immaginate i gabbiani vi viene in mente il mare, beh siete rimasti un po’ indietro. Da decenni ormai si trovano gabbiani anche nel centro di Milano.

Le discariche cittadine, e la presenza di cibo ben più facile da reperire rispetto ai pesci marini, ha fatto sì che un po’ in tutte le città si possano ritrovare stormi e stormi di gabbiani. Ma come detto, mentre se li si osserva stagliarsi sull’azzurro del mare troviamo un certo fascino in questi animali, al contrario vederli in città ci da solo un senso di degrado.

Ecco, io ho in mente proprio quei gabbiani. Chi sono i “gabbiani” con fattezze umane a cui sto pensando? Proprio come i gabbiani veri è gente abituata all’immondizia, a vivere degli scarti degli altri; ma non per forza in senso reale quanto in senso figurato. I gabbiani di oggi sono un mix di quelle analogie che hanno fatto da incipit a questo post.

Sono gabbiani ma sono anche un po’ corvi, e infatti il loro habitat è nelle immediate vicinanze di chi, per varie vicissitudini si trova nella situazione di essere piuttosto aiutato. E loro che fanno? Qui arriva il bello. Perché loro in prima istanza si autoconfigurano proprio come dei salvatori della Patria, quelli che stanno lì affianco a te (che magari sei in difficoltà) per aiutarti ma fanno tutt’altro. Si nutrono della tua sventura per alimentare un loro sadismo che gode nel veder gli altri star male. In questo quindi sono anche molto avvoltoi, perché dove c’è odore di sangue ci sono loro, ma come detto non per lenire le ferite quanto invece per nutrirsene.

E poi sono anche rondini. Ma anche qui, non pensate a quei teneri uccellini che ci annunciano la primavera. No. Questi reietti vivono le vite degli altri, ed amano riportare a chi sta soffrendo notizie che hanno l’unico obiettivo di farti stare ancora più male. Tu soffri perché, per i motivi più disparati, la tua vita non sta andando come speravi? Ebbene loro ti riportano notizie di persone a te care che vivono alla grande, come detto, con il solo obiettivo di farti sentire ancora più di merda. Falsi amici, o per dirla all’inglese, false friends. Gente davvero difficile da comprendere, parassiti della sofferenza umana che non avendo una vita cercano di incastrarsi, ritagliandosi un ruolo da spioni non richiesti, in quella degli altri. E fanno grandi danni, perché amplificano storie e mondi che non esistono, raccontano realtà immaginarie che spesso vivono solo nelle loro teste e, come detto, ed è davvero la cosa che mi fa più rabbia, con il loro troppo chiacchierare generano in chi sta male ulteriori stati e motivi di sofferenza, ma lo fanno, ed in questo gli devo dare atto che sono dei grandi, con la maschera dell’amico che è lì per aiutarti.

L’unica speranza, di fronte a questi “gabbiani”, è che la loro vittima prima o poi, magari il giorno in cui riuscirà a rialzarsi dal suo stato di prostrazione, rialzandosi, riconosca il loro gioco sporco e li faccia uscire dalla propria vita. Il loro posto non è nel cuore delle persone infatti, nel sui grandi orizzonti marini: loro gabbiani da discarica.