Le Meteore
Cari lettori del mio blog, ve lo confesso: mi sono “di nuovo” innamorato. No, non mi riferisco ad una donna, ma ad un luogo che mi è capitato di visitare di recente, e che mi ha letteralmente stregato; le Meteore, in Grecia.
Non so dirvi se per una particolare predisposizione dovuta a motivi personali, fatto sta che il soggiorno alle Meteore, per le emozioni, le riflessioni e le spinte emotive che è riuscito a suggestionare in me, è stata quella che si dice “la destinazione più giusta al momento giusto”. Ma andiamo con ordine.

Un po' di storia
Mi piace innanzitutto raccontarvi qualcosa in più sulla storia di questo luogo. “Meteore” (dal greco “oggetto sospeso in aria”) altro non è che il termine con cui si fa riferimento ad una serie di monasteri cristano ortodossi che si sono sviluppati nei pressi di una piccola e, omonima cittadina, Meteora, casualmente (o forse no) situata proprio al centro della Grecia, nel cuore roccioso di questo straordinario Paese ricco di storia.
Un Paese che per me ha sempre rappresentato un “inizio” di qualcosa. E’ qui che ho iniziato a fare l’imprenditore, ed è qui che ho vissuto per 6 anni. Insomma una seconda casa.
E’ un’area assolutamente unica al mondo, nel suo genere, e non ha caso già da diverso tempo è stata dichiarata patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Per chi non le avesse mai viste: immaginative una serie di colline, o più giustamente le si dovrebbe chiamare falesie, alla base delle quali un tempo scorrevano tutta una serie di fiumi.
Ebbene pare che tali corsi d’acqua col tempo abbiano via via eroso la roccia in arenaria di questi piccoli rialzi rocciosi, trasformandoli da dolci colline ad una serie di grandi cime di roccia, una sorta di faraglioni piantati qui e la in mezzo alla campagna.

Fascino e suggestioni
Una paesaggio che deve aver, da sempre, generato un forte senso di suggestione nelle popolazioni che, forse per la strana conformazione di queste falesie, hanno dato loro sempre un significato religioso.
E così nell’epoca in cui la Grecia (ma anche l’Italia) era preda delle scorribande dei turchi, le popolazioni locali hanno costruito dei monasteri, esattamente 24, uno per ognuna di queste colline, e rigorosamente in cima ad esse.
Fin quì nulla di eccezionale se non fosse per il fatto che, e le mie foto dovrebbero testimoniarlo, per ognuno di tali monasteri possiamo dire che si è trattato di un lavoro immane, ciclopico, visti anche gli strumenti di costruzione dell’epoca (parliamo del XIV secolo d.C).
Ecco, mentre ero lì, ai piedi di questi monasteri, prima ancora che apprezzarne la bellezza architettonica mi sono fatto suggestionare (lo so è la terza volta che uso questo verbo in questo post, e non è un caso, credetemi) dal pensiero di queste popolazioni.
Popolazioni che con grande pazienza ma, anche con grande coraggio, hanno avuto la forza di dedicare queste stupende costruzioni in onore della religione che, seppure è un sentimento che non mi appartiene, è qualcosa che comunque rispetto e che anzi tendo sempre molto a considerare quando voglio capire di più di un popolo.
Purtroppo, un po’ per le calamità naturali, un po’ per l’incuria, ad oggi sono pochi di questi monasteri sono ancora abitati o quanto meno visitabili:Agios Stefanos, Aga, Varlaam, Roussanou e Agios Nikolaosia Triada, Gran Meteora.

I sei monasteri
Se passate di qui vi consiglio di ritagliarvi una giusta durata alla vostra permanenza a Meteora, per poterli visitare tutti, partendo sicuramente dal principale, Gran Meteora. Pensate si tratta di una costruzione realizzata su una roccia a oltre 500 metri di altezza.
All’inizio c’era solo una cappella, fondata da Sant’Atanasio, poi il tutto si è ingrandito fino a diventare il monastero che potete vedere oggi pregevole non solo per i suoi spunti architettonici ma anche per gli affreschi del XIV e XV secolo qui conservati.
Insomma, se ci capitate, perdetevi tra le Meteore e, proprio come è accaduto a me, lasciate che questi luoghi magici possano ispirarvi, e suggerirvi, con la loro forza e la loro storia, quelle risposte che state cercando.
Non ne faccio una questione religiosa attenzione, ma una questione di “arte”; ecco, qui alle Meteore, come in pochi altri posti tra i tanti che ho avuto la fortuna di visitare nella mia vita, l’arte ha saputo essere “madre accogliente” ed “amica incoraggiante”, in un momento in cui forse ne avevo più bisogno.
A presto Meteore!
Come detto prima però, affinché questo effetto magico possa avere effetto dovete avere il coraggio di lasciarvi suggestionare da questo paesaggio.
Un paesaggio che, per quello che ha saputo regalarmi, finisce di diritto in questo mio travel blog.
E a proposito di fotografia paesaggistica: qui alle Meteore ho potuto utilizzare un drone simile a quello di cui vi ho parlato in questo post.
E’ stato assolutamente necessario per poter riprendere questi mastodontici soggetti dalla giusta distanza e non limitarmi a fare i soliti scati da piedi a cima e da cima a piedi.
Cosa posso dire se non che torno a casa più ricco di quando sono arrivato.
Non solo con mille foto da sviluppare ma con nuove risposte e consapevolezze di cui avevo bisogno. Grazie posto magico! Penso che ci rivedremo presto.