The problem of inspiration

Il problema dell’ispirazione è qualcosa che non attiene solo a chi si occupa di fotografia ma a tutte le arti creative come la musica, la letteratura, la pittura etc. sono stati spesi fiumi di inchiostro per descrivere tutte le sfaccettature psicologiche.

E in qualche caso anche fisiche, che sottintendono allo sforzo creativo, così come, in letteratura, è possibile trovare decine e decine di libri che vorrebbero spiegarci come stimolare l’istinto creativo che è presente, in dosaggi diversi, in ognuno di noi.

In questo post proverò a raccontarmi la mia. Ben inteso, non ho intenzione di scrivere qui un testo motivazionale. Semplicemente, come faccio sempre su questo blog, mi limiterò a condividere con voi che mi leggete considerazioni ed esperienze personali che penso possano esservi di interesse.

Fotografo o instagramer?

E la prima considerazione, parlando del problema dell’ispirazione, riguarda un qualche cosa che mi sta molto a cuore ovvero al differenza tra fotografi e instagramer. Non so se appartenete alla schiera di quelli che hanno ben divisi i due mondi o di quelli che, al contrario tendono a confonderli.

Io la vedo così: se siete di quelli che di fronte a un bel tramonto sul mare sentite l’esigenza di scattare una foto all’orizzonte, la pubblicate su Instagram e vi prendete i vostri like, beh, non vi offendete, ma sappiate che nella mia mente non siete nulla di lontanamente equiparabile a quello che io chiamo fotografia.

Per me la fotografia è sì ispirazione ma è anche tecnica, tanta tecnica, tanta fottutissima tecnica che nessun instagramer “de noartri” può sognarsi di improvvisare.

The rule of the “stream.”

Un primo suggerimento, anche piuttosto semplice da seguire che mi sento di dare riguardo al problema dell’ispirazione per un fotografo è quello di provare ad immaginare dei “filoni” di foto. Ad esempio: potete concentrarvi su filoni “tipici” come i panorami o ritratti di persone. Ed una volta che avrete scelto un vostro filone creativo otterrete ben due vantaggi.

Il primo è una sorta di aiutino nella fase ispirazionale: se ad esempio scegliete di dedicarvi al filone dei paesaggi vedete come involontariamente si svilupperà in voi una maggior sensibilità verso queste scene e sarete così più pronti del solito a riconoscere il luogo e il momento giusto da fotografare, non perdendo l’occasione. Il secondo vantaggio di sviluppare un filone creativo è quello di essere facilmente riconoscibili da parte dei vostri utenti; un utile strumento per marcare il vostro territorio, il vostro taglio, la vostra impronta.

Fotografi di testa o di pancia?

Una domanda da porvi ed una risposta da darvi rispetto al problema dell’ispirazione per un fotografo è la seguente: siete fotografi di testa o fotografi di pancia? La domanda potrà sembrarvi bizzarra eppure sono convinto che ognuno di noi fotografi ispirato prevalentemente secondo queste due linee creative.

I fotografi di testa sono quelli che io definisco “tecnici”; sono in grado di guardare un soggetto e capire al volo quando le condizioni fotografiche (luce, staticità del soggetto, colore etc) sono ideali per scattare una foto.

E la scattano, e solitamente viene fuori subito abbastanza bene. Non hanno bisogno di ripetere più volte lo stesso scatto perché l’immagine era già perfetta nel momento in cui l’hanno immaginata nella loro testa.

Ci sono poi i fotografi di pancia. Sono quelli che quando l’ispirazione arriva lo capiscono perché avvertono una strana tensione nella pancia che gli dice che è il momento di fotografare.

Non è paramedicina: la tensione in questione è la stessa che in altri si genera a causa dell’ansia per un esame o per un verdetto. Anche quella creativa d’altronde è un’ansia giusto?

E i fotografi di cuore la sentono tutta. Non sono sempre perfetti tecnicamente e per questo li vedrete provare e riprovare prima di essere contenti del risultato ottenuto.

But their images are the ones that tend to strike you the most, to dig into you when you look at them. A sort of mirror reflection of emotions that starts from the photographer's eyes and then reverberates endlessly every time someone admires the photo taken.

Pronti a scattare

Che siate fotografi di pancia o di testa, una prima, forse banale, idea per risolvere il problema dell’ispirazione è quella di avere sempre con voi la vostra reflex, nello stesso modo in cui un cantautore ha sempre con se il taccuino su cui scrivere i versi di una nuova canzone.

L’ispirazione, almeno all’inizio (e nel prossimo paragrafo approfondirò questo argomento) viene quando le pare. Non avvisa e, spesso, non lascia nemmeno traccia quando va via. È una dea dell’immediatezza che va vissuta nel momento stesso in cui ci fa dono della sua presenza. E state pur certi che sarà un momento tanto denso di significati personali, tecnici e creativi, quando veloce. Come dicevano i latini “estote parati!”.

Professionisti dell'ispirazione

Concludo questo paragrafo con un’ultima considerazione sul processo ispirativo apparentemente in contrasto con i precedenti, e lo faccio con questa asserzione in cui credo molto:” ci si può allenare all’ispirazione, dedicandoci giornalmente del tempo”.

Ma come, direte, tutto questo non è in contrasto con la famosa ispirazione fugace di testa o di pancia di cui vi parlavo prima?

Non esattamente. Le considerazioni che vi condividevo prima fanno riferimento ad un primo stadio dell’apprendimento fotografico. Ma se volete raggiungere il top anche voi vivrete quella fase in cui non avrete il tempo di aspettare che la dea creatività passi vicino a voi.

Dovrete saperla esprimere “a comando” perché magari avete un set fotografico bookato per alcune ore e non potete star lì ad aspettare che vi arrivi la buona idea.

Come fare in questi casi? L’unica soluzione è essere allenati all’ispirazione e alla creatività, tanto da permettervi di esprimerle, come detto prima, a comando. Come si arriva a questo risultato? Ci sono due modi: il primo, più semplice, consiste nell’avere l’umiltà di guardare chi ha segnato il panorama fotografico mondiale prima di voi.

Farlo è un gioco da ragazzi e, grazie a internet, è anche semplice e gratuito visto che book e gallerie si trovano facilmente su internet. Abbeverate la vostra creatività alle sorgenti dei geni della fotografia moderna. Almeno in una fase inziale.

Alla fine

Poi però toccherà a voi esprimere la vostra creatività, la vostra ispirazione, la vostra fotografia. Preparatevi a questo allenandovi ogni giorno, come un atleta prepara la sua gara alle olimpiadi.

Studiate i soggetti che vi ispirano, fate dei piccoli brain storming creativi con voi stessi e generate idee su possibili scenari, filoni e vene creative che volete esplorare.

Segnatevi le vostre idee su un foglio; meglio, se potete, abbozzando un disegno della vostra idea. Non è detto che ogni bozzetto si trasformi poi in una foto ma, allenandovi in questa direzione darete al vostro “io fotografo” una forma mentis in grado di sprigionare tutta l’ispirazione che è in voi e di trovare ispirazione anche in quei particolari a cui la gente comune non fa caso.

Vi assicuro che vi stupirete, col tempo, nel vedere come sarete diventati bravi a trovare con estrema velocità l’idea giusta per uno scatto da fotografo, sì, ma da professionista.