Se sei uno che non ama i finali, allora creati tanti “inizi”. No, non è una citazione da social network, o almeno, non credo lo sia. Giuro di averla pensata in questo stesso momento in cui (a proposito di inizi) dopo un po’ di tempo ho deciso di rimettere mani al mio blog.
Non so se qualche scrittore, filosofo o sfigato di ogni sorta in passato abbia mai formulato questa frase, questo pensiero.
So dirvi per certo che questo è un mio pensiero, lo sto vivendo ora.
Sono uno che non ama i finali, e attenzione, nemmeno i lieto fine. Non amo vedere le cose concludersi, forse perché, anche quando si tratta di successi, le vedo come delle sconfitte nella mia lotta contro il tempo, una lotta da cui, ahimè, so già che (come tutti) alla fine ne uscirò perdente. Ma cerco di limitare i danni.
E proprio perché non amo i finali ho sempre cercato di “drogare” la mia via con massicce iniezioni di incertezza.
Le basi solide, le sicurezze, i punti fermi: sono tutte cose che fanno bene alla stragrande maggioranza delle persone, e lo rispetto, ma non a me.
Ecco perché dopo tanti anni di lavoro, ho perso il conto, ho deciso di rimescolare di nuove le carte della mia vita, con la curiosità di capire come e quanto, anche questa volta, sarò bravo a giocarmele.
E così dopo una lunga parentesi romana ecco di nuovo la valigia riempirsi e svuotarsi per cambiare di nuovo aria alla volta di Dubai. Non certo una città sconosciuta per me. Ci sono stato tante volte, ho anche casa qui; e credo che uno dei motivi per cui mi è sempre piaciuta non sia l’effetto luna park per adulti, stile Las Vegas, che molti percepiscono la prima volta che mi mettono piede. Quello che amo di Dubai è quella sensazione di “tutto è possibile qui”, un po’ quella che si respirava alla New York del ventesimo secolo.
So che qui tutto è possibile. Perché l’ambiente (e non mi riferisco a quello atmosferico) qui ti riempie di vibrazioni positive, anzi oserei dire “costruttive”. E sotto tutti i punti di vista!
Ve la metto così: se ad un certo punto per motivi personali o lavorativi o artistici vi sentite con le batterie scariche, vi assicuro che l’aria di Dubai sarà in grado di galvanizzarvi, donandovi nuova energia, ispirazione e possibilità. Queste ultime due parole “ispirazione e possibilità” non le ho messe lì a caso, come d’altronde le altre 718 di questo post 😊.
Ispirazione e possibilità sono due elementi chiave del carattere di Dubai, e sono due cose che funzionano solo vanno insieme a braccetto. A che serve avere idee fantastiche se non c’è un ambiente che ti dà le possibilità per svilupparle? Allo stesso modo… a cosa serve avere possibilità (economiche e non) se non sai come sfruttare e godere di queste risorse?
Ecco Dubai è il posto giusto per me, in questo momento per le ispirazioni e le possibilità che mi dà.
Nel lavoro, dove mi accingo a lanciare tutta una serie di attività nel settore della ristorazione e del real estate e che, qui a Dubai sono più semplici che altrove perché l’ambiente è favorevole a chi crea, a chi costruisce, grazie ad una burocrazia pari a zero ed un sistema di servizi in grado (e non scherzo) di mettervi su un ristorante in una sola settimana.
Ma Dubai è fonte per me di ispirazione e possibilità anche sul terreno artistico, quello della mia arte, la fotografia. È qui che ho scattato le foto più belle degli ultimi anni, potendo sfruttare a pieno la mia nuova Hasselblad (e qui torna il discorso di primo di quanto è importante avere anche forti ispirazioni quando si hanno grandi possibilità e risorse).
E quindi rieccomi qui, nuova città (beh non proprio nuova, come detto), e tanti nuovi obiettivi e sogni da realizzare. L’energia è quella di sempre, la fame è la stessa che mi ha mosso in giro per il mondo negli ultimi 40 anni.
Certezze? Nemmeno una come al solito. Ma non è un problema, meno ne ho più mi sento libero di muovermi, di essere me stesso. Senza bussola, senza navigatore, scegliendo la strada ad ogni nuovo incrocio.
E se poi mi perdo? Beh, pazienza, meglio perso che fermo.