Come fotografare paesaggi

I paesaggi sono un grande classico della fotografia e, onestamente, non conosco una sola persona al mondo che con una reflex o con uno smartphone, non abbia mai scattato una foto paesaggistica magari a ricordo di una vacanza o di un angolo nuovo della sua città appena scoperto.

Ma come tutti grandi classici, apparentemente alla portata di tutti proprio per definizione, anche i paesaggi si prestano a frequenti errori di interpretazione, preparazione ed esecuzione della fotografia da parte dell’artista.

In questo ed in un successivo post con cercherò di descrivi, sempre facendo riferimento alla mia esperienza, alcune tecniche migliorative e alcuni errori da evitare nel momento in cui decidente di fotografare un paesaggio.

1) PREPARA IL PAESAGGIO

Il titolo di questo paragrafo è volutamente ambiguo. Come mai, infatti, potremmo noi modificare un paesaggio? Eppure io vi dico che sì è possibile, anche se non nel senso materiale del termine. In primo luogo un modo di preparare la vostra foto al paesaggio è quella di fare una ricerca su Google Immagini per trovare altre fotografie nello stesso posto in cui vi trovate voi.

Non c’è nulla di male nel trovare ispirazione in quello che hanno fatto gli altri. Alcune volte si impara in senso positivo (si copia), altre volte si impara in senso negativo (si evitano i loro stessi errori).

Un altro modo di “preparare il paesaggio” è quello di scattare foto allo stesso sfondo ma seguendo angolazioni diverse. Da romano vi assicuro che, ad esempio, otterreste un effetto completamente diverso a fotografare piazza San Pietro da una angolazione destra rispetto alla fronte del colonnato rispetto alla classica posizione centrale.

Il terzo modo di preparare il paesaggio è quello di studiarne le linee. Se ad esempio vi trovate a fotografare una spiaggia non dovrete star li troppo a pensarci; sarà la stessa orografia della costa a indicarvi a come posizionare la macchina e come posizionare voi stessi per ottenere la migliore ripresa di quello scorcio di mare e terra che si incontrano. Lasciatevi guidare dalla natura. Lei sa meglio di noi come farsi fotografare.

2) USARE IL TREPPIEDE

In un blog di fotografia sembra anacronistico dover invitare ancora appassionati e professionisti ad utilizzare sempre, ove possibile, il treppiede.

L’obiettivo ovvio è quello di annullare così la benché minima vibrazione che potrebbe poi incidere sulla messa a fuoco della vostra foto. Essendo il treppiede fissato sul terreno tali vibrazioni dovrebbero essere “pressoché” nulle.

Ho volutamente utilizzato la parola “pressoché” perché nonostante l’utilizzo del treppiede potrebbero esserci ancora delle mini vibrazioni in grado di danneggiare il focus del vostro scatto, vibrazioni dovute al movimento della vostra mano nel premere sull’otturatore.

Per annullare anche queste mini vibrazioni il suggerimento è quello di utilizzare sistemi di attivazione a distanza a filo o wireless dell’otturatore o, se proprio non li avete, al limite potete utilizzare l’autoscatto.

3) SUNRISE AND SUNSET

Sunset e sunshine dicono gli americani. Ebbene sì, alba e tramonto sono senza dubbio i momenti migliori della giornata per fotografare paesaggi, e lo sono per due motivi particolari:

a) I colori. All’alba e al tramonto il giallo classico della luce solare si intinge di note di rosso e di arancione che, stagliandosi poi sui colori della natura (verde e marrone) o su quelli di una città (grigio e bianco) tendono a realizzare degli effetti cromatici che, vi garantisco, arricchiranno l’effetto grafico del vostro scatto

b) All’alba ed al tramonto è la luce è diffusa in maniera più omogenea. Meno angoli saturi di luce ed una corretta illuminazione per tutti i componenti, naturali o artificiali del vostro scatto, del vostro paesaggio.