Organizzare uno shooting fotografico: premessa

Esiste uno shooting fotografico se esiste un viaggio, interiore o esteriore, da ricordare.

Ogni viaggio esiste tre volte

Quando lo sogni

Quando lo vivi

e quando lo ricordi.

Ho letto questa frase qualche tempo fa e ha catturato subito la mia attenzione, è entrata nella mia testa come un mantra, anche per la mia professione.

Si può viaggiare senza meta, così come si può scattare senza pianificazione, oppure si può ideare un planning, una tabella di marcia per ottimizzare tempi, costi ed energie.

Ho ripetuto di nuovo questa frase, in occasione della realizzazione di vari shooting fotografici, perché nonostante non sia un amante delle regole, preferendo l’istinto, l’estemporaneità e la libera ispirazione, ho imparato che la disciplina ci rende liberi… Di creare, di realizzare e di sperimentare.

In questo articolo voglio condividere con voi la mia esperienza e darvi i miei suggerimenti per essere organizzati ed efficienti durante uno shooting.

Shooting o Photo Shoot?

Partiamo col distinguere le due definizioni: Shooting in inglese è usato come sinonimo di servizio, in Italia in particolare, è utilizzato per indicare un determinato tipo di book fotografico attinente al mondo della moda e all’arte più in generale. Il suo scopo è puramente pubblicitario, perciò è creato ad hoc per siti, riviste online, campagne.

Il servizio fotografico invece viene realizzato da chiunque, per ricordare un momento particolare della propria vita, anche privata, come un compleanno, un battesimo, ecc.

Da dove iniziamo?

Sicuramente da un’idea, che può essere vosa o suggerita dal cliente.

Senza un concept, infatti, non sarà facile compiere gli step successivi, come la scelta della location, di un mood per quanto riguarda il look del modello/a, delle luci e una prima proiezione di post-produzione.

Conoscere la “storia” da raccontare attraverso gli scatti, renderà più facile determinare tutto il resto.

Anche conoscere CHI poserà per noi può essere utile, perché sapere quali sono i suoi punti di forza ci farà risparmiare molto tempo, eliminando tutto quello che è incompatibile con le sue caratteristiche.

Parola d'ordine: pianificare

Qui abbiamo parlato dell’importanza dell’organizzazione per fotografare l'Aurora Boreale. The same applies to the shooting with an addition: watch out for the time factor. Stesso discorso si applica anche allo shooting con una aggiunta: occhio al fattore tempo.

Gli imprevisti capiteranno sicuramente, perciò meglio farsi trovare preparati e chi ben comincia, con la pianificazione, è a metà dell’opera!

Molto spesso si parte proprio dal budget; che sia illimitato o meno, serve a creare anche un piano di spesa che sarà l’argine del nostro fiume creativo.

Avremo infatti delle linee-guida per la scelta dei nostri collaboratori, del nostro team composto da MUA (Make Up Artist), costumisti, eventuali assistenti alla fotografia.

Per i fotografi professionisti l’attrezzatura dovrebbe già essere in dotazione ma questo dipende anche da altri fattori; in base al soggetto, allo stile e alla location, sceglieremo infatti l’attrezzatura da utilizzare, in tal caso occorre procurarsi il materiale mancante (acquistarlo o noleggiarlo, oggi c’è molta scelta).

Stilare una to-do list è un ottimo modo per non farsi cogliere alla sprovvista!

Fiat lux!

Facile a dirsi, se sei il Creatore, meglio ragionarci, se sei un comune mortale!

La scelta della luce varia in base alla location. Se siamo outdoor dovremo sfruttare al meglio la luce naturale, a nostro vantaggio, quindi dovremo tener conto anche della fascia oraria più adatta per scattare e quindi, del tempo a nostra disposizione.

Avete mai pensato che la parola “fotografia” deriva dal greco luce (φῶς | phôs) e grafia (γραφή | graphè): “scrittura di luce”, o “scrivere con la luce”?

La luce è la materia prima con la quale la fotografia lavora e bisogna conoscerla molto bene.

Se siete appassionati degli scatti all’aperto, ci sono numerosi corsi che vi daranno preziose nozioni su come utilizzare al meglio la luce naturale (e non intendo solo quella solare: anche la luna e le stelle sono da intendersi naturali)!

Invece se scattiamo in uno studio, allora bisognerà accordarsi con i gestori per capire quali attrezzature metteranno a vostra disposizione e quali di esse vi serviranno.

Se sei arrivato fin qui senza crisi di panico, sei quasi pronto!


Ecco che lo shooting, come un viaggio, esiste tre volte: quando lo progetti, quando lo vivi e quando lo ricordi. O meglio, quando rivedrai le foto, con tua immensa soddisfazione!

Mi rendo conto che scrivere un compendio su come organizzare uno shooting è piuttosto complesso, perché man mano che elenco le fasi di una produzione, mi vengono in mente nuovi dettagli, imprevisti, possibilità.

Come in tutti i settori, l’esperienza su campo vi servirà ad accrescere il vostro bagaglio, ben venga dunque un po’ di gavetta, se avete questa possibilità.

Ricorda che, di tutti i punti precedenti, il più importante è la capacità di adattamento e di problem solving. Affronta ogni imprevisto con positività e pensa fuori dagli schemi, con la giusta progettualità e una generosa dose di creatività, riuscirai a portare a casa un ottimo lavoro, con la consapevolezza di poterti migliorare costantemente.

Accetta i consigli, accogli le critiche e preparati al viaggio con la certezza che sarai sempre più di ieri, meno di domani…