Amsterdam, anima fragile e meravigliosa
8 Novembre 2022

Solo chi non ha mai visitato Amsterdam può davvero credere che l’anima di questa città sia il quartiere a luci rosse e la cannabis libera, due attrazioni peraltro in dismissione e che raccontano, al massimo, l’Amsterdam dei primi anni 2000.
No cari miei, Amsterdam è decisamente qualcos’altro, un posto speciale, uno di quelli che io chiamo i luoghi dell’anima, un ecosistema urbano e naturale complesso, fragile ma incredibilmente funzionale e meraviglioso. Mi piace pensare che Amsterdam rappresenti nel suo modo di essere uno dei classici paradigmi della vita, quello secondo cui le cose belle sono quelle sudate, e che ciò che viene facilmente non ha gusto. Ecco, Amsterdam è una città decisamente sudata che, nata sotto il livello del mare, attraverso un sistema di canali molto complicato, è divenuta negli anni una metropoli non solo europea, ma anche internazionale. Camminando per le sue strade, infatti, potete respirare un mix di culture come in poche città al mondo, un mix che nella sua molteplicità fa completamente saltare anche il concetto stesso di nazionalità.
Amsterdam, come da titolo di questo post, è un’anima fragile e meravigliosa. La guardi, in particolare la sera quando le luci si accedono ad illuminare strade e canali, e sembra che possa soccombere da un momento all’altro ai capricci della natura, e dell’acqua in particolare. Il rapporto della città con questo elemento è stretto e complicato allo stesso tempo; da una parte infatti c’è la costante minaccia del mare che con le sue maree, che se non correttamente gestite, potrebbe sommergere da un momento all’altro la città stessa, ma nel frattempo grazie al porto rappresenta una delle sue migliori risorse economiche. E poi c’è l’acqua della pioggia, un altro dei grandi classici dei propri giorni ad Amsterdam. Ma mentre in altre città altrettanto belle come ad esempio Roma, la pioggia rappresenta (nel corso di una vacanza) una sgradita compagna, ad Amsterdam è un pezzo stesso del paesaggio, una componente che tinge l’aria di malinconia e romanticismo dandole un sapore tutto suo e che, per esempio, la distingue da altre città lagunari come ad esempio Venezia.
Passano i secoli ma quell’anima fragile e meravigliosa di Amsterdam è ancora lì, ed anzi che sembra che il passare del tempo non la faccia sbiadire donandole continuamente nuovo senso di attualità. Ma dietro a questa attualità c’è una storia che è importante conoscere e che viene incredibilmente riassunta, con estrema semplicità, nella bandiera della città, con le sue 3 X che secondo alcuni dovrebbero ricordare i tre pericoli dell’acqua (prima citata), del fuoco (in passato erano frequenti gli incendi anche perché le case visto il poco spazio sono appiccicate tra loro) e la peste. Secondo altri invece dovrebbero rappresentare le tra parole del motto cittadino, traducibili come valore, risolutezza e misericordia.
Che posto incredibile? Non è la prima che ci sono stato, ma ogni volta i miei giorni ad Amsterdam mi lasciano in bocca un sapore diverso, e sempre indimenticabile. Ma, come ho cercato di spiegare in questo post, Amsterdam lascia qualcosa di più di un semplice ricordo, è una città che ti spiega la vita, non solo come popolo, ma come persona.
Amsterdam ti insegna che ciò che abbiamo di più caro va preservato affinché mantenga la sua bellezza intatta nel tempo. Amsterdam ti insegna che il bello richiede fatica. Amsterdam con la sua incredibile diversità culturale ti insegna come il giudizio rappresenti un vecchio vizio di cui dovremmo iniziare a fare a meno perché, quando lo facciamo, ci rendiamo che riusciamo a stare tutti meglio. Amsterdam ti insegna che anche sotto la pioggia è possibile sognare, che luoghi e momenti della vita possono manifestare anfratti di bellezza inaudita e che non bisogna per forza aspettare il sole per trovare luce.